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Tanto furor) contro di se volgendo
800I nudi denti, in sanguinosi brani
Lacerando mordevansi le membra.

     Ecco ahi! fumante di sudor sul campo,
Mentre il vomero trae, cade gemendo
L’esangue toro, ed a la spuma misto
805Vomita il sangue: l’arator dolente
Vassene, e lagrimando il bue compagno,
Mesto lui pur de la fraterna morte,
Dal timone distacca, e a mezzo il solco
Confitto lascia e in abbandon l’aratro.
810Non l’ombra più de gli alti boschi, o l’erba
De i molli prati or possono, nè l’onda,
Che scorre limpidissima qual ambra
Di sasso in sasso a zampillar su i campi,
L’egro armento allettar: ansa dimesso
815Il cavo fianco, istupiditi e immoti
Stan gli occhi in fronte, e dal suo peso tratta
Chinasi al suol la languida cervice.
Ahi! questo dunque de i sudori sparsi,
Questo di tante a pro de l’uom fatiche
820E’ dunque il frutto? E che giovò la terra
Con assiduo lavor svolgere, e il collo
Sotto il giogo incallir? Eppur fumosi