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D’armento i boschi, e desolati i paschi.

     750In questi luoghi orribile già nacque
Da l’äer guasto contagiosa peste,
Che incrudelì nel caldo autunno, e tutte
Infettò l’acque, e i pascoli corruppe,
E armenti, e gregge, e fin le belve uccise.
755Nè conosciuto, o naturale il modo
Era in lor di morir: chè ove ignea sete,
Dentro le vene penetrando, attratte
E inaridite avea le membra, un nuovo
Quindi umor generavasi che pregno
760D’acre veleno in putrida sciogliea
Liquida tabe le midolle e l’ossa.
Spesso appiè de l’altar, mentre a le corna
Le sacre s’avvolgean candide bende
Per offrirla a gli dei; l’ostia si vide
765Fra le man de gli attoniti ministri
Moribonda cader; o se taluna
Il sacerdote ne uccidea col ferro,
Nè le viscere imposte ardean su l’ara,
Nè il consultato aruspice risposta
770Trarne incerto potea: di sangue appena
Eran tinti i coltelli, e poche stille
D’atra tabe macchiavano il terreno.
Presi dal morbo rio su i paschi erbosi,