Soffrono, o il freddo lungamente, o quando 700Seccasi in croste sul tosato dorso
Non lavato il sudor, o irsute spine
Insanguinando sfregiano la pelle.
Sogliono quindi i provvidi pastori
Spesso lavar di limpid’onda il gregge, 705E in rio corrente spingono, e a seconda
Sforzano il capro a gir, che n’esce poi
Rigando il suol con la grondante lana.
E a le tosate pecore son molti,
Che ungono il corpo d’olëosa morchia, 710E pece d’Ida, e vivo zolfo, e spume
Vi mischiano d’argento, e squilla, e pingue
Vergine cera, elleboro e bitume.
Ma il più sicuro ed opportun rimedio
E’ de la piaga il velenoso labbro 715Col ferro risecar: nutresi, e chiusa
L’ulcere cresce, non sanabil poi,
Se la medica man pigro ricusi
Di prestarvi il pastor, e inerte sieda
Chiedendo al Ciel con vane preci aita. 720Che se ne l’ossa de le inferme agnelle
Passi il dolore, e le consumi acuta
Arida febbre, gioverà col ferro
Aprir del piè la zampillante vena;
Come i Bisalti sogliono, e i Geloni