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     E pria nel caldo ovil, finchè del verno
Dura la ria stagion, d’erbe dovrai
475Le pecore nutrir, e a lor di paglia
E di morbida felce agiato letto
Distender sotto, onde non nuoca il gelo
De l’umido terreno, e il molle gregge
D’immonda scabbia, o di podagra infetti.
480Le capre poi di teneri e frondosi
Ramoscelli alimenta, e limpid’onda
Bevano e fresca, e al mezzodì rivolte
Abbian le stalle, onde anche allor che versa
L’umido acquario le gelate piogge,
485Godano il sole, e non le offenda il vento.
Nè minor cura a lor tu déi, nè frutto
Minor, che da le pecore, ne avrai:
Che se le ricche e prezïose lane
Non porgon esse, che colora in Tiro
490Il milesio pastor, feconde invece
Sono di parti numerosi, e quindi
Così di latte abbondano, che quanto
Più i vasi n’empirai, tanto mungendo
Più lo vedrai fra le tue dita in bianchi
495Rivi colar da le rigonfie poppe.
Al cinifio capron si tosan pure
La bianca barba, e il lungo pel che ad uso
Servono poi di militari tende,