45Inciderò l’indica pugna, e l’armi
Del novello Quirin: spumante e ingombro
D’ostili vele e di sanguigni flutti
Vedrassi il Nilo, e le colonne erette
Col fuso bronzo de l’egizie navi. 50De l’Asia in oltre aggiugnerò le dome
Città, gli Armeni debellati, e il Parto
Che imbelle a un tempo e insidïoso i dardi
Scaglia da tergo, e nel fuggir combatte.
Le doppie spoglie, ed i trofei rapiti 55A diversi nemici, e la due volte
Ne l’uno e l’altro mar gente sconfitta.
Scolpiti al vivo in pario marmo i volti
Ivi saranno, e i glorïosi nomi
De la scesa da Giove inclita schiatta, 60D’Assaraco la prole, e il padre Troe,
E il fondator de l’alta Troia Apollo.
Muta l’Invidia e pallida le ultrici
Furie, dovuta pena, e il nero fiume
Paventerà del vindice Cocito, 65La ruota e i serpi d’Issione, e il sasso,
Che di Sisifo il piè stanca, e la mano.
Ma ne le selve de le Driadi intanto,
Da latino cantor non tocche ancora,
Or tempo è, ch’io m’inoltri. Ardua fatica,