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Dell’Idrografia, ossia della circolazione, ecc. | 91 |
oltre le due morene laterali, destra e sinistra, una morena mediana, che si vede nascere in alto dalla confluenza di due ghiacciai. Il ghiacciajo sovente si spezza e ne nascono dei crepacci longitudinali o trasversali, che inghiottono una quantità del materiale detritico che si trova alla superficie. I massi e i ciottoli, cadendo fino al fondo del ghiacciajo, sono presi sotto dal ghiacciajo in movimento, e stritolati, servono a rodere il fondo della valle, rimanendone erosi al tempo stesso. L’ugual fenomeno avviene sui lati, e dovunque si verifichi il contatto del ghiaccio colla roccia che gli serve di letto.
199. I ciottoli e i grani di sabbia e di fango, movendosi sotto l’incubo del ghiacciajo, incidono la sottoposta roccia, la quale si copre di graffiature, di scanalature e di strie. Il detrito glaciale serve così come di lima e di smeriglio, per cui il fondo e i fianchi delle valli sono di continuo approfondati. Quando il ghiacciajo, per soverchio disgelo, si ritira (come avviene più o meno ogni anno d’estate, e talvolta anche per più anni di seguito) la roccia che si va scoprendo, mostrasi tutta lisciata, striata, scanalata, in dorsi arrotondati ad onde e cavalloni (fig. 13).
200. Ormai potete intendere perchè sia così sporco il torrente che scola il ghiacciajo. Il fondo di questo infatti è tutto coperto di ciottoli, che limano le rocce in posto, ed a vicenda si guastano, si stritolano. Quindi un prodotto enorme di finissima melma, che viene continuamente lavata via dall’acqua, e questa, fornita dal continuo disgelo, si raccoglie sul fondo del ghiacciajo, e ne sbuca, formando il fangoso torrente.
201. Oltre al materiale che il ghiacciajo stacca ed elabora a contatto colle rocce che lo incassano