Pagina:Geografia fisica, Geikie 1878.djvu/81


Dell’Idrografia, ossia della circolazione, ecc. 73

sorgenti, poi ruscelli, torrentelli, torrenti, fiumi, che insieme confluendo, ne formano gradatamente uno più grosso che porta la sua foce in mare. Quella linea che separa i due pioventi, e separa due sistemi di fiumi, che scendono in senso opposto l’uno dall’altro, si chiama spartiacque. Nell’Italia peninsulare, per esempio, la catena degli Appennini determina due opposti sistemi di fiumi, i quali discendono da una parte all’Adriatico, dall’altra al Tirreno. La linea suprema da cui si dipartono per opposta via i ruscelli, che dan vita a quei due sistemi di fiumi, è lo spartiacque dell’Italia peninsulare.

166. Ma vi è un punto in cui il nostro paragone della via piovosa ci vien meno. I ruscelli su quella via non si vedono che quando piove, o quando appena la pioggia è caduta. Cessata questa, l’acqua fa presto a scendere al basso, e non va molto che la via è asciutta e polverosa com’era prima. Invece i fiumi ed i torrenti continuano a scorrere, senza accorgersi che è venuto il bel tempo. Ma adagio! nell’estate, quando sta tanto tempo senza piovere, i fiumi patiscono la magra, cioè continuano a scorrere, ma assai più stretti e meno profondi che d’inverno, quando piove assai. Anzi i fiumi si disseccherebbero intieramente, come fanno difatti molti torrenti, se non vi fossero le sorgenti che, in questo caso, suppliscono alla pioggia.

167. Benchè il cielo si mantenga sereno, le sorgenti continuano a pagare ai fiumi un tributo di acque. Ma al sopravvivere d’una lunga siccità, molte sorgenti, quelle anzi tutto che vengono da poca profondità, si esauriscono, e i fiumi, che ne traevano alimento, si impiccioliscono od anche si asciugano. Questo avviene principalmente nei paesi, dove i fiumi sono relativamente poveri di acque. I grandi fiumi, come il Missis-