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60 | Prime nozioni di Geografia fisica. |
nuzzato naturalmente il suolo, e reso più facilmente accessibile alle radici ed alle barbe delle piante. Anche la dura roccia però va soggetta alla stessa azione, benchè i suoi pori, essendo più angusti e la sua tessitura più compatta, si trovi più atta del suolo terroso ordinario a resistervi. Vuol dire che le rocce più porose, e quelle che sono capaci di trattenere più a lungo l’interna umidità, saranno più soggette a guastarsi per questa via. Si vedono infatti certe arenarie, certi graniti, composti di grani che lasciano una quantità di piccoli vacui fra loro, sfasciarsi in breve tempo sotto l’azione del gelo o del disgelo, finchè un ciottolo durissimo è ridotto ad una manata di sabbia. Così anche le rupi più salde si scrostano, si disquamano, si polverizzano, risolvendosi in libere particelle, che vengono mano mano scopate via dalla pioggia e dal vento.
137. Come gela l’acqua entro i pori della roccia, così, abbiam detto, gela nelle crepature o nelle giunte, come anche si dicono, che attraversano sempre in gran numero le masse rocciose. Non avrete forse mancato di osservare, guardando una scogliera o l’interno di una cava di pietre, che anche le rocce più compatte sono percorse da certe linee, o suture, che mantengono una certa direzione abbastanza regolare, per cui la roccia o si divide da sè, o può esserlo facilmente dal cavatore, in parallelepipedi d’una certa regolarità. Sono queste medesime giunture che abbiam visto offrire la via più ordinaria all’acqua che filtra dal suolo verso l’interno (§ 111). È ben poca la quantità d’acqua che può passare attraverso quelle fessure affatto lineari; ma quella poca la vi si mantiene sempre, mentre costantemente vi si rinnovella filtrando dal suolo per scendere in basso. Se gela, preme con forza incredibile contro le due pa-