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58 | Prime nozioni di Geografia fisica. |
fiume, o quando stagna entro i bacini scavati nel suolo; sicchè si può dire che la virtù solvente della pioggia, dura quanto dura l’acqua stessa che piove. Vi sono delle rocce, per esempio i calcari, che si sciolgono interamente, o quasi interamente, nell’acqua, che, scorrendo, seco le trasporta in soluzione. D’altre rocce invece l’acqua non scioglie che quella porzione, la quale serve di cemento alle altre che rimangono intatte. In questo caso la roccia, priva di cemento, si sgretola, si sfascia, finchè non è più che una massa di sabbia o di terriccio, che vien poi trascinato via dalle acque scorrenti. Prima causa della degradazione delle rocce è adunque l’azione dell’acido carbonico disciolto nelle acque pioventi.
133. Seconda causa di degradazione è l’ossigene di quella porzione d’aria che si contiene invariabilmente nell’acqua pluviale. Un pezzo di ferro che rimanga esposto all’atmosfera, in breve tempo si copre di ruggine, tanto più quando ciò avvenga in un paese d’umido clima. Avrete osservato come col tempo si consumano le inferriate e i cancelli di ferro, ricoprendosi di una crosta gialla, polverosa, che lorda le dita, e con estrema facilità si stacca dalle barre consumate. La ruggine è prodotta dalla combinazione dell’ossigene col ferro. L’irrugginimento, ossia l’ossidazione, non cessa finchè vi sia un briciolo di ferro da consumare. E si consuma infatti, mentre la ruggine, sostanza solubile e pulverulenta, cade sul suolo, ed è, man mano che si forma, portata via dall’acqua. Ciò che avviene del ferro, avviene delle rocce che ferro contengono. Sono molte quelle che irrugginiscono a contatto dell’umida atmosfera, ed è sempre l’ossigeno che opera in questo processo. Mentre la superficie irrugginita della roccia