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Dell’Idrografia, ossia della circolazione, ecc. 47


ii. — origine delle sorgenti.

108. Un po’ di attenzione che vi si metta nell’osservare i terreni che formano la superficie dei diversi paesi, basta per farci accorti della loro diversità, riguardo tanto alla loro composizione quanto alla loro struttura. Ve ne ha di duri e di molli, di compatti e d’incoerenti, di densi e di molto porosi. Altri sono come d’un sol pezzo, ed altri sono composti di cristalli, di frantumi, di grani. Naturalmente l’acqua non potrà penetrare in tutti i terreni diversi colla stessa rapidità ed in quantità uguale. Un letto di sabbia, per esempio, è eccessivamente permeabile, cioè costrutto in modo da lasciar passare l’acqua liberamente, perchè la sabbia è composta di grani incoerenti, che si toccano fra loro soltanto in certi punti, lasciando del resto fra loro tanti intervalli, attraverso i quali l’acqua filtra con tutta libertà. Difatti le sabbie, quando piove, si imbevono di acqua come fossero spugne. Se invece prendete un letto d’argilla, lo troverete molto impermeabile, essendo formato da particelle finissime, strette tenacemente fra loro, sicchè non danno punto all’acqua libero passo. Dovunque un tale strato si incontri, si opporrà al suo passaggio, e quando è in via di discesa dalla superficie verso l’interno, e quando è di ritorno dall’interno alla superficie. L’acqua così respinta, dovrà cercarsi altra via per giungere al suo destino.

109. Perciò i terreni sabbiosi, come permeabili, sono d’ordinario asciutti; mentre i terreni argillosi, come impermeabili, sono umidi. La ragione è questa appunto, che i primi facilmente, gli altri assai difficil-