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36 | Prime nozioni di Geografia fisica. |
glie e sulle pietre. Lo strato d’aria, a contatto col freddo suolo, si raffredda oltre il punto di condensazione, e l’eccesso di vapore è deposto, come rugiada, sulle erbe, sulle fronde, sulle pietre, sugli oggetti d’ogni natura. Perciò il punto, in cui l’aria ha raggiunto quella temperatura ove cominciò ad operarsi la condensazione dei vapori, si chiama il punto di rugiada (§ 76). Nelle notti d’inverno, quando la temperatura cade al disotto dello zero del termometro centigrado, la rugiada si congela, e copre le erbe, le foglie, gli oggetti d’ogni specie, quasi di una fioritura di cristalli di ghiaccio. La rugiada allora si è cambiata in brina.
86. La nebbia. — Vi ha un’altra forma sotto la quale appare la condensazione dei vapori per l’influenza del raffredamento della superficie terrestre. Questa forma si mostra sulle montagne, e più spesso nelle basse pianure e sul fondo delle valli. Raffreddandosi l’aria, il vapore sospeso ancora negli strati più bassi dell’atmosfera, si rende visibile sotto la forma di nebbia. Sovente, soprattutto al mattino, vedrete questa nebbia mostrarsi sotto la forma di una nube solitaria, ovvero distendersi come alta e soffice copertura sul piano, o riempire a guisa di lago l’incavo della valle, o addossarsi a guisa di grigia gualdrappa sulla groppa del monte. Coll’avanzarsi del giorno, il suolo, riscaldato mano mano dal sole, non può più oltre raffreddare l’aria, e la nebbia facilmente è grado grado riassorbita dall’atmosfera. Ma a poco a poco, col venir della notte, il suolo è di nuovo raffreddato dall’evaporazione, e, se vi è sufficiente quantità di vapori nell’aria, riappare la nebbia, coprendo di nuovo il monte e il piano.
87. L’aria fredda, del pari che il freddo suolo,