Pagina:Geografia fisica, Geikie 1878.djvu/39


L’aria. 31

vetri no certo. Viene dal vapor acqueo che si trova nell’aria. Questa parola vapore si usa sovente da noi per indicare l’appannamento, la nebbia od altre forme visibili che il vapore prende nell’atto che ritorna allo stato liquido. Ma la scienza, propriamente parlando, non chiamerebbe mai vapore queste forme visibili. Il vero vapore acqueo deve essere sempre invisibile, sciolto interamente nell’aria, benchè ne sia satura, nè lo vedete finchè passi in qualche modo allo stato di acqua.

74. Quando il vapore invisibile prende in seno all’atmosfera le forme visibili della nebbia, delle nubi, della rugiada, della pioggia, si dice che si condensa; e quel processo, di liquefazione si chiama condensazione.

75. La quantità di vapore che l’aria può contenere disciolta varia colla temperatura: quanto più è calda, tanto più può contenerne. Volete vederlo? Respirando, ogni volta che mandate fuori il fiato, emettete anche una certa quantità di vapore. Quando l’aria è calda, esso vapore è invisibile, perchè, appena uscito dalla bocca, si mescola col resto dell’aria, da cui è prontamente disciolto. Ma se voi mettete un corpo freddo davanti alla bocca, il vapore si condensa immediatamente, rendendosi visibile sotto forma quasi di nebbia. Soffiate, per esempio, sopra uno specchio o sopra la lama di un coltello; e vedrete che il vapore, appena uscito dai polmoni, si condensa sopra quei corpi, coprendoli di uno strato come di rugiada, perchè l’aria, a contatto con quei corpi freddi, si raffredda, e non potendo sciogliere tutto quel vapore, una parte di esso si condensa, formando dell’acqua. D’inverno potete fare a meno dello specchio e della lama, poichè l’aria, già fredda, per sè, condensa immediata-