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L’interno del globo. 113

di una montagna conica, col vertice troncato. Dalla troncatura si eleva un fumo bianco. Pigliando l’ascesa, al dissopra di una zona basilare ordinariamente coperta di lussureggiante vegetazione, si mostrano nudi i fianchi della montagna, composti di pietre mobili e di sabbie nere o bigie, che spesso si assomigliano a ceneri, poi qua e là dei tratti larghi e lunghi di salda roccia, la cui superficie vi dà molte volte l’aspetto delle scorie che escono da un forno fusorio. Verso la cima dal suolo che scotta, escono qua e là colonne di fumo, con vapori soffocanti. Quando la cima è raggiunta, ciò che sembrava una semplice troncatura, è invece una gran fossa, con pareti molto ripide o a picco, che si sprofonda nel corpo della montagna. Curvatevi sul labbro di quel bacino enorme, spingendo gli occhi sul fondo, quanto almeno lo permettono i gas e i vapori, che cercano di soffocarvi, vedrete allora talvolta su quel fondo, cinto da pareti rocciose, colorate a larghe macchie di giallo, di rosso, di verde, come un lago di denso liquido, rovente fino al color bianco, ma coperto in gran parte da croste nere, simili a quelle scorie rocciose che avete viste ascendendo. Da quello stagno di fuoco bollente, si leva lentamente il vapore che, a volte a volte, uscendo da quel bagno con scoppio improvviso, lancia in aria molti spruzzi grossi e minuti di quella specie di liquido rovente, che ricadono poi entro il bacino già solidificati sotto forma di sabbia, di scorie e di pietre.

256. Quella specie di caldaja, scavata nel vertice della montagna, si chiama cratere. Quella materia che ha l’apparenza di un liquido bollente in fondo al cratere è la lava. Non altro che vapor acqueo, misto ad

Geikie. 8