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Introduzione. 3

ficie. Grossi rami e interi tronchi d’alberi a volte a volte passan giù, traballando e rotando in balìa del fiotto rabbioso. Mucchi di paglia o di fieno, tavole di legno, pezzi di palizzate o di steccati, talvolta un’anitra, una gallina impotenti a vincere la corrente, passano giù giù sotto il ponte, testimonî della rapina che la piena traboccante ha esercitato sulle sponde non solo, ma sugli abituri incontrati per via.

3. Noi siamo rimasti così a lungo sul ponte, osservando l’incessante tumulto delle acque scorrenti, e i cento oggetti diversi che di continuo vengono da esse travolti giù per la china. Voi siete già forse del parere che valeva la pena di perdere la vostra bella gita di piacere, per venire a godere di questo grandioso spettacolo di una piena così gonfia e iraconda, che passa muggendo e trascina in giù quella massa enorme di acqua fangosa e nera. Ora però che l’orrida scena vi sta ancor viva davanti allo sguardo, fate a voi stessi in proposito alcuni quesiti molto semplici e forse vedrete crescere il numero delle ragioni di non dolervi della jattura della vagheggiata escursione.

4. Domandatevi in primo luogo: donde venne quella massa d’acqua aggiunta in così breve tempo al fiume? La risposta è già trovata: la pioggia gliel’ha portata. Benissimo! ma l’acqua piovuta dalle nubi, come ha potuto trovare la via per giungere al fiume? Non pare egli che l’acqua dovesse senz’altro scorrere via sul terreno? Che bisogno aveva di formare una corrente?

5. Domandatevi in secondo luogo: da dove è venuta la pioggia? Era così azzurro il cielo stamani! vennero però le nubi, e colle nubi venne la pioggia: quindi noi diciamo che la pioggia l’han data le nubi.