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d’una signorina per bene 159

nostre sciagure e dei nostri disinganni, innalza, il sentimento con un fremito soavissimo.

Suor Teresa si prostrò davanti a la bellezza sublime della veduta che le stava davanti agli occhi; e, con uno slancio di riconoscenza, susurrò una fervida preghiera.

Che cosa sarebbe stato di lei se Dio non avesse avuto pietà della sua giovinezza abbandonata, se non le avesse mandato un angelo a trarla dalla via della perdizione, ad aprirle le porte dell’asilo sicuro e santo!... Forse Iddio aveva voluto con sè in Paradiso, il suo fratellino, per risparmiare a lui i dolori della vita, per accordare a lei la possibilità dell’espiazione!.. il Signore sa lui quello che fa, e fa sempre per il bene.

Con le mani giunte, il volto supino, gli occhi nell’aria d’un azzurro rosato, suor Teresa pregava.

Era tutto uno slancio di riconoscenza verso la bontà suprema; era una fervente invocazione per la guarigione e la felicità della malata; il suo angelo pietoso.

Si alzò di scatto a sentirsi chiamare a nome.

Lucia, con il capo staccato dai guanciali, le mani puntate su la rimboccatura, la guardava con i grandi occhi scuri cerchiati di livido.