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d’una signorina per bene 125

Il suo mondo interiore era chiuso a tutto ciò che succedeva fuori di sè. Era come se le facoltà tutte le stessero imprigionate nell’anima. Nulla avrebbe potuto commuoverla. Per fino il senso del bello le giaceva dentro soffocato.

Dalla nave ormai vicina, scoppiò il rimbombo del cannone; una, due, tre volte.

Lucia, scossa nell’annichilimento, si tirò presso il tavolino, aperse la cartella, preparò un foglio di carta e scrisse d’un fiato:


Mia cara Lena,

Il fallimento è dichiarato. Casa Ferretti, venuta dal nulla, ritorna nel nulla. Se non fosse per il babbo, a me non importerebbe niente. Ma il pensiero di lui mi accora. Che cosa farà adesso che non ha più i mezzi di bruciare oro davanti al suo idolo?.. Che cosa farà l’idolo strappato a forza dal suo piedestallo?... È possibile che si acconci a la vita che dev’essere d’ora innanzi la sua, di moglie d’un impiegato?

La notizia ufficiale della ruina di casa Ferretti, è venuta a darmela il conte Anton Mario del Pozzo; lui stesso!.. E volle confortarmi con la certezza