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Che dalla polve l’innalzò, di nuovo
Nella polve lo stese, e voi potete
Voi millantarvi della gran caduta?
Io che strinsi l’acciar nella battaglia
Contro il forte felice, al forte in ceppi
Non insultai». Del lauro, in questo dire,
Svelsi un picciolo ramo e lo mi chiusi
Per ricordo nel seno. Oh m’ allontana,
M’allontana di qui! fuggiam da queste
Lagrimevoli spiagge! (al mio custode
Così gridai) Qual altra umana sorte
Sarà degna di pianto, ove nol sia
Questo prosteso dalla man divina.
Perché cieco di gloria, inebbriato
Della sua vasta ambizion si rise
Dell’umana natura? Oh via! fuggiamo
Solleciti di qui, dalle reliquie
Della stella consunta.