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Il Genio dei sepolcri conduce il poeta sulla tomba di Napoleone ravvolgendolo del suo manto.
... E circonfuso
Nel manto dello spirto ancor m’intesi,
E sospinto di novo ad indefesso
Rapidissimo volo. Il continente1)
Già spariami dagli occhi ed ogni suono
Di viva creatura era già muto.
Ma i silenzi rompea di quella fiera
Solitudine il solo ed uniforme
Fragor dell’onde che selvagge e vaste
Or s’apriano allo sguardo in un abisso
Spaventoso, infinito, ora sorgendo
Prendeano di nembose alpi l’aspetto,
E n’uscia di tal vista uno sgomento
Simile a quel terror che ne propaga
L’eternità. Né meta aver parea
Quell’arcano viaggio. Il lume al bujo
Succedea di continuo, ed or l’aurora
Corruscavami innanzi e dietro a quella,
Per sentier di zaffiri e di piropi,
L’aureo cocchio del sol che temperato
Dal vapor mattutino il mar vestìa
D’una fiamma sanguigna, e noi d’un fiume
Abbagliante di raggi, ed or vedea
Rabbujarsi il convesso e torreggiando
Nube a nube affoltarsi, e sulla faccia
Dell’universo declinar la notte,
E sentìa