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gli storici de’ mezzi tempi, ma la sua fantasia s’innalza volentieri anche ai poetici; e ci sovviene di quella tela, esposta or fanno quattro anni, la quale ci ritraeva un affettuoso episodio tolto dal Paradiso e la Peri, poema orientale di Tommaso Moore. La somma difficoltà di riprodurre e clima e costumi così diversi e lontani da’ nostri, non solamente venne dal Servi trionfata, ma la punta del suo pennello ha saputo indurvi non so che di vaporoso e di nuovo, che rispondeva perfettamente al genere dell’orientale poesia. Nei subbietti del nostro tempo, malagevoli anch’essi per l’attillatura e soverchia semplicità delle vesti, che non porgano all’arte quel largheggiar di pieghe di cui tanto si ajuta l’effetto pittorico, il Servi non è meno felice; ed oltre al quadro di cui sopra parlammo, i visitatori delle Sale di Brera ricordano tuttavia con diletto lo sbarco di Napoleone a Cannes fuggito dall’isola d’Elba, e quel selvaggio entusiasmo de’ suoi vecchi compagni di gloria.

Se la popolarità dell’argomento, come dicono gli estetici, raddoppia l’attenzione dei risguardanti, nessun altro ne tiene la storia più popolare di questo. Quantunque l’apparizione dell’uomo straordinario sia vicinissima a noi, pure le cose incredibili ch’egli operò serbano quasi un’impronta di favoloso e d’eroico, ed aprono una fonte ai tentativi dell’arte; perché nulla di più poetico di quell’alta intelligenza che pose in atto e diede sostanza a fantasmi, i quali non furono mai creati da umana immaginazione. E la pittura, per essere grandemente effettiva, basterà che metta innanzi con istorica verità le sembianze di Napoleone, perché la mente di chi le mira corra alle grandi vicende che agitarono la fine del secolo decimottavo ed il principio del nono;