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valentia dell’artista, a’ più cose assai, oltre quelle
che rappresentano effettualmente; e dopo aver allettata la vista colle immagini attuali, rapiscono vittoriose il pensiero in regione più vasta, e quasi dissi infinita.
Que’ due più attempati, che nella pittura di cui parliamo si apparecchiano a rilevare il moribondo, dinotano di che peso si fossero i servigi da lui resi al suo popolo, senza i quali il dolore non vedrebbesi sì rispettoso; e i frutti del nobile esempio ch’ei lascia ben appariscono nei generosi che in fondo al quadro continuano la battaglia; tra’ quali un giovanetto bellissimo di fresca baldanza, e questo proprio da lato, o discosto di poco al morente, quasi fiore che germoglia sul tumulo del valoroso a mostrarne impassibile la memoria.
Questo intimo legame del presente col passato e coll’avvenire, espresso dall’artista nella sua bene ideata pittura, si trova più o meno evidente in tutte l’opere de’ grandi maestri e le rende compiute. L’ingegno creatore lo afferra nel suo concetto, talvolta ancora senza badarvi, e senza badarvi se ne sentono compresi i riguardanti; ond’è che il notarlo potrà a taluni sembrar sottigliezza, quando in fatto non è che attenta considerazione dalle cagioni e dagli effetti che si accompagnano col retto esercizio dell’arti.
Di qui abbiamo una rappresentazione molto semplice, di poche figure principali, e disposte nel modo più schietto e spontaneo. Appena tre si veggono intere e di prima grandezza le altre, parte interrotte dal fumo e accorciate dalla distanza, si annodano al gruppo principale e mirabilmente il rialzano e lo dichiarano, senza però necessitare l’attenzione a distendersi e scompartirsi soverchiamente. E sì che il fatto era tale