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a vederla compiuta; tutto infine quel volto e quella persona non dicono l’animo di chi, morendo giovane ancora, sente aver fatto per la patria, se non quanto voleva, quanto sarebbesi appena appena potuto in lunghissima vita?
Bello a vedere quando l’aquila di Suli prese l’ardito volo e cacciò dal suo nido i predatori voraci; l’occupazione animosa de’ cinque pozzi; o la resistenza presso Crionèros di soli seicento a tutto un esercito reso baldanzoso dalla fortuna; ma bella sovra ogni altra questa rappresentazione degli ultimi istanti dell’eroe, che, terribile della memoria a’ nemici, sostegno a’ suoi dell’esempio, si adagia sul letto de’ sanguinosi suoi allori… e la dolce morendo Argo rammenta!
Adagiato, tiene presso che il mezzo del campo, alquanto più a sinistra de’ riguardanti col petto e la faccia, cui solleva dietro via, per di sotto l’ascelle, un compagno amoroso; e prolungasi a destra col resto della persona, mentre da piedi trepidando s’incurva un valido vecchio, egli pure per sollevarlo. Mostrano entrambi i pietosi soccorritori di starsene intenti a raccogliere con tutta l’anima quanto sarà loro imposto dal venerato guerriero, e nulla osar d’imprendere che prima ei non l’abbia lor detto, o almeno accennato cogli occhi. Occupano il resto del quadro il fumo, i dorsi e le teste de’ Greci tuttavia combattenti, e alcuna delle odiate insegne nemiche svolazzante per l’aria in mano di fuggitivi.
Le arti, per chi ne intende davvero la sublime destinazione, hanno in sé essenzialmente alcun che di simbolico e generale. Sebbene parlino più ancora a’ sensi che all’intelletto, e quindi sembri men vasto il campo su cui loro è dato spaziare, accennano, secondo la