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somma altezza arrivi, e lauri coglia, E nove terre scopra e novi cieli.
Ma in Dio s’affisa l’intelletto, e il genio Mai non assonna! Negli eterei campi Non ha sentier che il guidi, orma non trova; Pur segue sempre quel divino grido Che gli tuonò dal primo dì del mondo:
Sorgi e cammina! - Oh! nell’età dolente In cui la fede del passato è morta, O smarrita ristagna in fondo ai cuori; In cui parlano fioche le memorie De’ padri, ed alle forti ingenue prove Dell’antica virtù ridono i figli; Allor che il dubbio, che sé stesso rode, Batte l’ale nell’alma, i raggi adombra Che la mente ed il cor legano in santa Corrispondenza, e per sete di vero Nulla conferma e negar tutto ardisce; Per te, spirto gentil, dimenticai Le cure ascose e i cupi assidui sogni Che l’invocata verità mi crea Entro la notte del pensier. Tu m’apri La splendida virtù di quella vita Dell’universo, che vagheggi ed ami Col sereno e pensoso occhio dell’alma; Sì ch’io torno a sperar, teco le pure Armonie contemplando, e le soavi Bellezze
Giulio Carcano