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minestra che divide co’ suoi quattro figliuoli; è dessa che corre per lei alla bottega dello speziale, allorché lasciò sur un cencio di carta qualche ordinazione, che ben poco giova, ma serba almeno l’illusione dell’ammalata. Ma una cosa fino alla quale quel dì non poté ancora adattarsi fu quella di domandare il certificato del suo miserabile stato; sicché a provvedersi del poco che appena le vien necessario, si è spogliata de’ suoi ultimi gioielli, de’ preziosi merletti che ancora le restavano, e non ha più nemmeno l’anello di sposa: quell’anello aveva bastato appena a pagar la sepoltura del suo bambino.

Un dì - era un dì che aveva pregato il Signore coll’animo più confidente e sereno che mai, e non provando quella muta assidua doglia che da gran tempo le stava fitta dal lato manco presso al cuore, gustava ancora la dolcezza e la cara speranza della vita - sentì un passo nuovo, pesante venirne su per la scala, fermarsi sul pianerottolo come fosse di persona che cercasse una porta non conosciuta - poi una voce domandare, e un’altra rispondere, era quella della sua vicina - finalmente aprirsi l’uscio e farsi a passo tardo e riverente vicino al suo nudo giaciglio, un vecchio di cui non erale ignota la sembianza.

Quando i suoi deboli occhi poterono meglio raffigurarlo, essa riconobbe in quel vecchio un antico servo pensionato di sua madre; un uomo semplice e dabbene che l’aveva veduta nascere, che l’aveva portata le tante volte in braccio, che s’era allontanato dalla casa dopo che sua madre era morta. Il povero vecchio portava ancora l’antica livrea, e veniva a lei, ma non poteva parlare altro che con le lacrime che gli venivano agli