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La Duchessa di Savoia fece una nuova e fugace comparsa nel mondo, all’epoca del matrimonio della sua figlia primogenita, Maria, col Duca di Milano, Filippo Maria Visconti. Questo avvenimento ebbe luogo nel 1427, risultato del trattato di Torino e pegno di pace fra Amedeo e Filippo; e il Duca di Savoia volle che fosse festeggiato sfarzosamente.

Dopo di che Maria Claudina si rinchiuse di nuovo nella famiglia, di cui era centro e delizia, nè si ha più notizia certa di lei, se non all’epoca della sua morte, sulla quale varie sono le versioni.

Il Cibrario dice che morì di parto, e farebbe rimontare l’avvenimento qualche anno più indietro; mentre il Sigismondi si esprime così: «La peste fece in quest’anno (1429), tale strage a Torino che il Duca si vide costretto a trasferire a Chieri l’Università, allontanando così dal pericolo la gioventù consacrata agli studî. Oh, perchè non potè ad esso sottrarre la Duchessa sua sposa? Essa fu una delle vittime del contagio che decimava ogni giorno la sventurata città. Amedeo, che aveva per questa virtuosa Principessa una tenera affezione, fu vivamente colpito dalla sua perdita, ecc., ecc.»

Il Corelli invece, nei suoi Nove secoli di Casa Savoia, ci racconta che Maria Claudina, la dolce compagna del valoroso Amedeo, morì colpita al petto dal pugnale di Reginaldo della Selva, armato dalla scellerata Bona di Borbone, che mirava ad uccidere Amedeo, e che essa riparò con la sua persona.