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bianca di savoia 43

Compiuto il Castello e il giardino, Galeazzo incominciò a formare il Parco, cosa ineguagliabile per quei tempi, e che oggi non avrebbe riscontro se non nel parco che circonda la villa reale di Monza. Fondò in quel tempo anche la celebre Biblioteca, affidandone l’ordinamento a Francesco Petrarca, uno dei grandi letterati a cui era sempre aperta la sua Corte addirittura splendida. Francesco Petrarca vi dimorò cinque anni volentierissimo, anche perchè aveva a Pavia una figlia naturale, Francesca, maritata a Francesco Brossano, custode dei palazzi ducali, che lo aveva fatto nonno di nipotini da lui idolatrati.

Isabella Contessa di Virtù, diè nel maggio del 1366 alla luce quella Valentina che doveva essere così nominata fra i Visconti, e Galeazzo II volle che l’avvenimento si celebrasse con gran pompa. Fu padrino il fratello di Bianca, Amedeo VI, insieme al Marchese d’Este ed a Malatesta Ungaro, i cui ultimi, mentre sedevano a mensa coi Visconti, erano in via di recarsi ad Avignone onde partecipare alla lega che si stringeva contro di questi! — Era quella la prima volta che il Castello compiuto aprivasi a festa, e fra le altre cose fu data una giostra nell’ampio cortile.

La Duchessa, riccamente vestita, stava in mezzo alla nuora e alla figlia, anch’esse splendidamente abbigliate, e circondata da molte altre dame. Ma Bianca era mesta: i tempi correvano tristi, ed essa così accorta e profonda osservatrice, forse anche in quel giorno presentiva il nembo che si addensava sulla sua famiglia,