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beatrice margherita di ginevra 31

fece avanti, e per impedirlo chiese la giovinetta in sposa. Ma il Conte che, oltre al desiderio di più illustre parentado, nutriva anche verso di lui antichi rancori di famiglia, che gli impedivano, a quanto sembra, di condiscendere alle preghiere della figliuola, recisamente oppose un rifiuto, e diè ordini perchè il viaggio potesse tosto affrettarsi. Beatrice, a quel rifiuto e a quegli ordini, non si scoraggì né pianse; ciò doveva mettere in guardia il Conte, che invece di nulla dubitò.

Intanto Tommaso, segretamente avvertito, si pose con alcuni cavalieri suoi amici, sulla via che il Conte, con la figlia ed il seguito, doveva percorrere; li fermò all’improvviso, disarmò il padre, e si prese la figlia, dicendo che essa gli apparteneva, poiché era già sua moglie per propria elezione.

Immaginatevi ora la sorpresa del Conte che, suo malgrado, dovè sottostare alla violenza; ma per breve tempo, giacché Tommaso, alle preghiere della giovine amata, gli restituì subito la libertà, ottenendo in ricambio la mano di colei che lo aveva preferito a Filippo Augusto. E di più ebbe la ventura che il Re, lungi dall’adontarsene, conosciuta l’avventura e l’amore dei due giovani, volle lui stesso essere auspice alle loro nozze, rendendovi oltre ogni dire favorevole l’ostinato Conte.

Compiuta la cerimonia, Tommaso, valoroso e acclamato ovunque, formò con la giovine sposa una coppia invidiabile; e la fama della loro gentilezza e cor-