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maria adelaide di lorena

Gli austriaci intanto minacciavano d’invadere il Piemonte, dove l’effervescenza di Milano si propagava; e a Torino particolarmente, questa effervescenza si cambiò in frenesia allorché Carlo Alberto dichiarò all’Austria la guerra, e si pose coi figli alla testa dell’esercito.

Oh, come però fu triste per la famiglia quella partenza! Se l’interesse politico, se un pensiero ad un grande ideale, poteva far dimenticare al Re e ai figliuoli il loro parentado austriaco, le due creature che rimanevano abbandonate in palazzo non potevano, come ho osservato altrove, non ricordarlo.

E chi potrà mai descrivere, con efficacia, il dolore di una Regina in simil frangente, quando essa è rappresentata da una donna che ama?

Quantunque vivessero ritirate nelle stanze più remote del palazzo. Maria Adelaide e la suocera avevano bene intese le vociferazioni della folla, e compresa la gioia, a fatica celata, sui volti di chi le circondava, al giungere della notizia delle rivoluzioni di Vienna e di Milano!

Maria Adelaide, anche più della Regina, era combattuta da contrari affetti, e quella nobile ed ammirabile creatura, nè col cuore nè con la preghiera, sapeva per chi implorare la vittoria, se pel padre o pel marito! E toccava alla suocera a rianimarla, ad assisterla, ad aver cura dei figliuoletti.

Quella guerra non fu, pur troppo, fortunata per l’Italia, e il 23 marzo 1849 tutti a Torino temevano