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personale che al pari di quelli di Maria Adelaide facessero vivi i belli angeli di Fra Giovanni da Fiesole, di cui aveva ad un tempo le bellezze e le irregolarità: la posa del capo, la guardatura, l’adagiarsi della persona, specie quando era in piedi pronta per comparire a qualche festa della Reggia. Un vero ritratto dell’ultima Regina di Sardegna, vestita, come io la vidi più volte, di soffici tessuti bianchi, di pallido roseo, o di celestiale colore, con il lungo strascico ricamato d’oro e d’argento, attorcigliato ai piedi, col capo risplendente di brillanti che le facevano aureola intorno al viso, nel quale gli occhi rispecchiavano l’anima impareggiabile; un tal ritratto, messo su fondo d’oro, in una gotica cornice, farebbe certo un degno riscontro alle pitture dell’Angelico; e così dovevano essere,i modelli da lui intraveduti. ........................................................ Il mio angelo però era bruno e questi sono biondi.»

Maria Adelaide aveva una meravigliosa facilità per ogni cosa da apprendere; non vi fu arte femminile che non conoscesse, ma la sua modestia era sì straordinaria, che con lei si andava sempre di scoperta in scoperta. Anche di storia, lingua, studi in generale, aveva larga conoscenza; ma si piaceva specialmente a ricamare, a curare il corpo e l’anima e coltivare lo spirito dei suoi figli, passando presso di loro le ore di libertà di cui poteva godere durante i suoi quieti soggiorni di Moncalieri e Stupinigi, dove a quell’epoca la famiglia stava quasi abitualmente. Seduta allora