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momento fatale, cambiò, e apparve lieta e affettuosa col marito, certo ricordando il programma tracciatole, a proposito di quella unione, dalla duchessa di Modena.

Arrivarono gli sposi a Napoli per mare il 30 novembre, e vi ebbero un’accoglienza entusiastica, e la giovinetta Regina fu subito giudicata splendidamente bella. Alcuni vecchi, che videro l’una e l’altra, assicurano che essa aveva con l’attuale nostra gentile Regina Margherita molta somiglianza.

A Napoli, Maria Cristina trovò una famiglia numerosa e turbolenta, la suocera vedova e molti fratelli e sorelle del Re; e questa famiglia, il grossolano marito, le feste chiassose, l’aspetto della città, la natura degli abitanti, tutto tanto dissimile dalla famiglia sua e dal Piemonte, maravigliava la giovine Regina e la stordiva. Fino dai primi giorni essa fecesi ammirare in Corte per la coltura della mente, la dolcezza dell’animo, la nobiltà dell’indole, la grazia dei modi, ma fino dai primi giorni, ahimè, essa comprese che quello non era l’ambiente adattato per lei! E rinunziando ai sogni gentili di sposa amante ed amata, non vide dinanzi a se che il compimento della missione accennatale dalla sorella, e fu vincolo di pace fra la numerosa famiglia, e rifulse specialmente per virtù modeste e famigliari, anche perchè l’epoca in cui visse non le diè agio di spiegarne altre più umanitarie.

Si compiacque assai del soggiorno di Caserta, ove, negli ameni giardini e nel parco, riprendeva le abitu-