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maria cristina di savoia 419

rono in vano di persuaderla: lo stato di regina la spaventava.

Carlo Alberto per divagarla, e per togliersi ogni responsabilità circa la di lei decisione, le propose una visita alla di lei sorella maggiore, Beatrice, duchessa di Modena. Cristina accettò con riconoscenza, e si recò a Cattalo, presso Padova, dove quella era in villeggiatura, sperando in lei un valido appoggio. La Duchessa invece, che la voleva regina, la fece colà incontrare col suo pretendente, di passaggio per andare a Vienna, e le disse e le ripetè, che meglio della preghiera solitaria in un chiostro era l’esempio di regina virtuosa sul trono; e invece di santificare se in monastero, valeva più santificasse essa la Reggia.

Cristina scontenta e delusa, tornò dopo tre mesi a Torino, non recando al certo neppure buona impressione del suo pretendente: qui essa subì nuovi assalti, facendosi della lega fin lo stesso suo padre spirituale, e.... e il sacrificio fu consumato.

Le nozze ebbero luogo in Genova, nel palazzo ducale, ove il Re e la Regina accompagnarono la sposa, e dove, per la via di Roma e Toscana, venne Ferdinando II. Il 21 novembre 1832 ebbe luogo la cerimonia, senza pompa per il lutto della madre di Cristina, nel Santuario di Voltri, sotto una pioggia dirotta, non certo segnale di buon augurio, e si racconta che la principessa impallidì giurando. Tutti però erano esultanti, e la colmarono di lodi e di auguri. Le feste che seguirono furono stupende, ed essa, superato il