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maria teresa di toscana 397

Maria Teresa portò in dote 200.000 scudi, e degli stupendi diamanti. La benedizione nuziale ebbe luogo il 2 ottobre in Santa Maria del Fiore, al suono delle campane della cattedrale e di Palazzo Vecchio, e al tuonare delle artiglierie. Ma nè la Corte di Toscana nè i tempi, consentivano sfarzi, sicché non vi fu gran codazzo di feste; e neppure a Torino ebbero gli sposi grandi accoglienze; ma essi non vi fecero attenzione, tutti compresi, in quei primi giorni, del loro amore, che sembrava volesse fare il miracolo di fonderne i cuori e i caratteri. Ma fu solo una parvenza. Ben presto vi fu chi prese gusto a tormentarli, a dividerli: il principe cominciò a trovare noiosa sua moglie, delle usanze e della gravità della quale egli mostravasi seccato, e troppo bambina in famiglia. Forse in parte da questo lato egli aveva ragione, giacche la principessa passava delle giornate intere a fare a capo e nascondi con le figlie minori del Re; ma essa era sì giovane! E la Corte di Torino allora così sorniona! Quando non vi era né ballo ufficiale, né circolo, né teatro di parata, quando non vi era da mettersi in vestito scollato alle nove del mattino, per una messa solenne od una presentazione, ognuno rimaneva tutto il giorno in veste da camera, seduto dinnanzi al proprio caminetto. «Due mesi appena dopo il suo matrimonio» — scrive una dama della principessa — «eravamo ridotte lei ed io, a passare le giornate e le serate nel più triste a quattr’occhi, al palazzo Carignano.»

E i maligni, non contenti di ciò, soffiarono ancora