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396 | le donne di casa savoia |
Luisa Teresa Amalia dei Borboni di Napoli, che morì poco dopo la di lei nascita. L’essere nata, per combinazione, in quel paese rigido e austero, i cui abitanti Ferdinando III chiamava legnosi, portò la conseguenza che essa, e la sorella Maria Luisa, venissero educate da istitutrici tedesche, che le seguirono anche a Würzburgo, quando andarono colà a stabilirsi, allorché Ferdinando fu creato Elettore di Salisburgo; e quindi in Toscana, ove tornarono con la restaurazione del 1814. Ciò lasciò, almeno in Maria Teresa, una certa rigidezza, una certa timidità, che la rese sempre impacciata nella esplicazione dei suoi sentimenti più gentili e delicati, timidità di cui essa soffriva per la prima, e che solo un amore tenero e premuroso avrebbe potuto vincere rendendola felice. Perciò, mentre Carlo Alberto la chiamava famigliarmente Teresa, e sarebbe stato incantato di vederla più sciolta con lui, essa, ammirandone lo spirito, la finezza, la persona, non potè mai persuadersi che ei non le fosse superiore in tutto; e qualunque cosa le dicessero o suggerissero quelli che la circondavano, cercando farle comprendere il desiderio di lui, essa rimaneva alla di lui presenza sempre più timida ed impacciata.
Pur troppo essa non era il carattere che ci sarebbe voluto per quell’uomo sospettoso ed indeciso, onde essere felici e riuscire a fare dei felici, e l’avvenire lo dimostrò. Intanto niuno si prendeva cura di questo, che in ogni matrimonio dovrebbe essere il primo pensiero, e si apprestavano i preparativi per le nozze, da tutti i parenti desiderate e festeggiate.