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maria teresa d'asburgo 367

«A me dimostra un’estrema deferenza, e mi fa una terribile pena, perchè il suo governatore Grimaldi ha preso con lui un tono da maestro di novizi, e vi assicuro che non vi è allievo trappista che possa essere più sottomesso di lui, mentre non fanno che accusarlo di ogni specie di cattive inclinazioni.»

E in seguito, continuando ad occuparsi del principe con sollecitudine materna, tanto che nessuno della famiglia lo conobbe e desiderò il suo bene più di lei, il 4 ottobre scriveva ancora in proposito al cognato: «Tento di guadagnarmi la confidenza del Principe di Carignano.... Egli ha uno spirito ed un cuore eccellenti, uniti ad una prudenza di cui dovè e deve fare ancora un lungo esercizio. Avrebbe bisogno di studiare: I.° la Religione, di cui non sa che il catechismo; 2.° la Storia; 3.° la Legge e il Diritto civile e canonico; cose indispensabili per un principe, mentre gli insegnano le matematiche, la fisica, la fortificazione e niente altro.»

E più tardi, giustamente preoccupata, scriveva: «E’ troppo sfidato, e non accorderà mai a nessuno la sua confidenza, e questo è un effetto del disprezzo e dei cattivi trattamenti che ha sempre subiti dalla sua nascita. Non e cattivo addirittura, ma tal quale è, resterà sempre, e diverrà ne più ne meno, non avendo abbastanza sensibilità per far qualcosa per amor di qualcuno, quantunque abbia molta probità e fierezza di carattere, e che sia giusto e caritatevole nella sua casa, dove non passa a nessuno la più lieve pic-