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mentre essa si muoveva per raggiungerlo, egli fuggì a nascondersi in Sassonia. L'infelice tutto comprendendo, ma nulla, dando a conoscere di comprendere, si condusse pazientemente sulle sue traccie, finchè, impietositi i cortigiani della di lei penosa situazione, indussero, un poco colle buone, un poco colle brusche, l'inumano marito a por fine a quel giuoco crudele, e a muoverle incontro.

Dopo di che Arrigo, continuando nella sua vita d'infamie pubbliche e private, imperocchè, come scrisse il Muratori «era un principe nato solamente per rendere infelici i suoi sudditi», tanto fece che incorse nella scomunica. Nel lottare contro Papa Gregorio VII, Arrigo non era stato il più forte, e quella scomunica lanciata su di lui, la prima sopra un monarca in trono, ebbe per esso le più terribili conseguenze. A causa di quella, non solo i Magnati dell'Impero gli volsero superbi e sprezzanti le spalle, ma i popoli anch'essi insorsero contro il maledetto, e tutti lo sfuggivano per non contaminarsi al suo contatto. Infine, popoli e principi si unirono a Congresso in Tibur, e decretarono che se fra un anno ed un giorno egli non riusciva ad ottenere il perdono dal Papa, essi avrebbero eletto un altro Imperatore.

Fu allora ch'ei si decise a scendere in Italia, per incontrare Gregorio prima ch'ei si recasse alla Dieta d'Augusta, e adempiere così, a tempo debito, il volere dei suoi popoli.

Fin qui Berta non ci si è mostrata che come una

Le Donne di Casa Savoia. 2