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di Penthièvre, grande ammiraglio di Francia, ultimo rampollo della discendenza illegittima di Luigi XIV, che viaggiava allora in Italia. Questi fino da quella epoca concepì un desiderio che Luigi XV doveva in seguito, senza saperlo, appagare. Questo Re, che dava a tutti lo spettacolo delle sue vergognose scappate, e l’esempio peggiore ancora di non dissimularle; questo Re, che indeboliva il regno fatto grande dal suo avo, e che ammassava gli uragani di cui fu vittima il suo successore, quando il Duca lo richiese di una sposa di sua scelta per il proprio figlio, forse in memoria di sua madre, la gentile Adelaide, volse lo sguardo sulla intemerata Casa di Savoia. In breve il matrimonio della diciassettenne Maria Teresa Luisa, con Luigi Alessandro di Borbone Principe di Lamballe, gran cacciatore di Francia, fu stabilito. E il giovane principe, che era un precoce vizioso, ne fu contentissimo, appena ebbe veduto il ritratto della bellissima e soave giovinetta. Egli aveva allora diciannove anni.

Il matrimonio ebbe luogo per procura, nella cappella del palazzo reale a Torino, il 17 gennaio 1767; rappresentando lo sposo il principe Vittorio, fratello della fidanzata, in mezzo alla contentezza generale, giacche alla Corte di Torino era stata gradita molto tale unione.

La giovinetta sposa partì lo stesso giorno per la Francia, acclamata e festeggiata, né mai acclamazioni ed auguri riuscirono più infidi di quelli che l’accompagnarono, e che l’accolsero nella nuova sua patria.