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maria luisa gabriella di savoia 303

recarsi a visitare i suoi stati d’Italia, e veder di sedare in quelli del Napoletano una piccola rivoluzione. Maria Luisa desiderò vivamente di accompagnarlo, nella speranza di rivedere così la sua amata famiglia, ma Luigi XIV osservò che essa doveva rimanere a capo dello Stato, quasi come un ostaggio, ed ella, rassegnandosi, procurò di fare del suo meglio per ben rappresentare il Re.

E siccome Maria Luisa ebbe un’intelligenza superiore, ebbe saviezza, fermezza e coraggio in dose tale che più di un principe non volgare avrebbe potuto contentarsene, così riuscì perfettamente nel suo intento, appagando tutti, tanto che Louville, nelle sue memorie segrete, disse: «Era una di quelle principesse che costituiscono un eterno rimprovero contro la legge salica».

E la Saredo:

«Maria Luisa aveva un’attitudine particolare ad occuparsi di cose gravi e poco confacenti, per l’ordinario, al carattere femminile, mentre una dolcezza «tutta femminea dava una seduzione irresistibile ai suoi modi e alle sue parole. Ella assisteva ai consigli col Re, e quando era Reggente, presiedeva gli Stati delle varie provincie (specie di Parlamento), e presiedeva sì bene che la prima volta, a Saragozza, dopo aver destato un poco di diffidenza, nella sua qualità di donna e di giovinetta, entusiasmò talmente gli Aragonesi che votarono per lei un dono di 10.000 scudi. Ella si affrettò di mandarli allo sposo in Italia, ecc., ecc.,» e dal suo canto s’indirizzò alla capitale.