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ma fu anche un aiuto efficace e sicuro nelle difficili circostanze che accompagnarono i primi anni del loro regno. Essa non gli rimproverò mai altro che la sua perpetua indecisione e la sua grande taciturnità con gli altri; e fino nel primo anno del matrimonio, essa così scriveva di quella sua indecisione al Re di Francia: «Supplico V. M. di usare dell’autorità che sì giustamente e a tanti titoli Ella ha su suo nipote, per persuaderlo a dire: voglio o non voglio, ed imitare così la M. V.». E non aveva che quattordici anni!

Maria Luisa fu superiore alla sorella per serietà ed elevatezza di carattere e di pensieri; e lo dimostrano, fra le altre, le sue lettere alla madre, nelle quali talora esprime i suoi timori per la leggerezza della sorella; e le fu del pari superiore per sagacia ed energia, tanto che, posta quasi subito in condizione di provare queste sue qualità, si mostrò all’altezza di quelle funzioni che era chiamata ad esercitare. Del resto, nel dotare queste due sorelle, la Provvidenza era stata oltre ogni dire sagace, giacché ognuna possedeva le qualità e le virtù che dovevano esserle necessarie.

I novelli sposi eransi fermati alcuni giorni a Barcellona, dove il Re aveva da presiedere i Consigli di Stato, detti Cortes, allochè egli si ammalò. Per aiutarlo e risparmiarlo. Maria Luisa lo rappresentò qualche volta, e così imparò per tempissimo a disimpegnare quelle funzioni che dovè esercitare più volte nelle sue reggenze.

Dopo appena un anno di matrimonio, Filippo dove