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290 | le donne di casa savoia |
ciulletta doveva vivere, era poi stata dal genitore perfettamente istruita sull’arte di essere felice in quella Corte, ch’ei le dipinse a fondo, e sul modo di regnarvi sovrana, sotto l’apparenza di obbedire; sicché -appena giunta a Parigi piacque quanto mai al vecchio Luigi XIV ed alla sua diletta madama di Maintenon, cui egli l’affidò per educarla, e che fin da principio le menò buoni tutti i capricci, col solo scopo di guadagnarsi tutta la di lei amicizia.
Fu il 4 novembre 1696 ch’essa arrivò a Montargis, ove lo stesso Re erasi recato ad incontrarla; e fu tanto graziosa la sua disinvoltura nello scendere di carrozza, tanto seducente il saluto ch’essa gli rivolse, che Luigi, rapito, volle essere soltanto lui il cavaliere d’onore della futura Duchessa, e offertale la mano la condusse in persona al quartiere destinatole.
Del resto, quella graziosa bambina aveva mille modi ingegnosi e spontanei per farsi voler bene da tutti; oltre lo spirito acuto ed intelligente, era gentile, affettuosa, affascinante, allegra sempre, sebbene non spensierata, proprio atta a vivere in quella Corte, prima sì brillante ed ora tanto monotona per l’età del Re, e della quale divenne ben presto l’anima.
Luigi XIV aveva perduto il gusto degli spassi; la Delfina di Baviera, Marianna Cristina Vittoria (figlia di Adelaide di Savoia) era morta già da alcuni anni, e nella Corte, priva di un’officiale rappresentanza femminile, ricominciarono i divertimenti per l’educazione di Maria Adelaide. Ma questi divertimenti, per allora,