Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
282 | le donne di casa savoia |
cuopriva col mistero la sua politica, non ebbe da allora più ritegno a coprire la sua condotta privata; e la povera Anna, tutta dedita ai suoi doveri, passava molte notti in lacrime, mentre l’infedele correva le avventure.
A questo si aggiunse per Anna lo scoppio della guerra dell’Impero contro la Francia, nella quale suo marito, dichiaratosi contro Luigi XIV, e suo fratello, si sarebbero trovati di fronte, sì che la sua salute, sempre un poco fragile, fu addirittura compromessa. Nondimeno, sapendo il marito gravemente ammalato di vaiuolo al campo, nulla temendo il contagio, corse ad Embrun, dove egli si trovava, per curarlo. Vittorio Amedeo, credendosi davvero malato mortalmente, accettò questa volta le offerte della moglie, che fu davvero insuperabile per abnegazione ed affetto. Trasportato a Torino appena la malattia, declinando, lo permise, e non procedendo troppo sollecita la convalescenza, il Duca decise terminarla in campagna, e scelse per suo soggiorno la palazzina preferita da Anna (che tanto compiacevasi della campagna e delle lunghe passeggiate a piedi), chiamata la Vigna (villa), che poi si chiamò Vigna della Regina, appunto in onore di lei, divenuta Regina, prima di Sicilia, poi di Sardegna. Questa Villa è precisamente quella che, tramutata ora nel Collegio delle Figlie dei Militari, si chiama tuttora Villa della Regina.
Tormentato dal male, che si era convertito in quartana doppia, deluso dagli alleati, stanco degli orrori della guerra, Vittorio Amedeo concluse finalmente la