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in tutto al vecchio guerriero, perchè molta della potenza di lui era militare, e poco conveniente ad una donna, ma fu trovato il mezzo di rimediare a ciò, maritandola sollecitamente a chi avesse potuto nelle cose militari degnamente rappresentarla.

Perciò noi la troviamo, sedicenne appena, sposa ad Ermanno Duca di Svevia, figliastro dell’Imperatore Corrado il Salico, perchè nato dal primo matrimonio dell’Imperatrice Gisla. Ma il Duca, combattendo nel napoletano contro gli imperiali, prese la peste e morì nel luglio del 1038.

Passata presto Adelaide a seconde nozze, così volendo le esigenze dello Stato, con Enrico Marchese di Monferrato, rimase vedova anche di lui, dopo pochi anni, nel 1045.

Fu allora che, essendo necessario, sempre per quella famosa ragione di Stato, un terzo matrimonio, essa si congiunse a Oddone, figliuolo di Umberto Biancamano.

Fino dalla morte di Rodolfo III, la Casa Sabauda si era creata uno Stato che, girando per una notabile estensione dietro le Alpi Pennine e Graie, ne signoreggiava tre dei principali passaggi, i due San Bernardo cioè, e il Moncenisio; e per la valle d’Aosta poneva piede in Italia: quella Contea d’Aosta, assegnata ad Umberto nel generale rimaneggiamento avvenuto alla caduta di Arduino, e che doveva essere per la famiglia come la chiave che, nel corso dei secoli, doveva aprirle le porte del Regno d’Italia.