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ed un onore di renderle omaggio, come meritavasi una principessa di Casa di Savoia.

Margherita ringraziò il cavaliere cortese, ma non sentendosi di rimanere da privata colà dove per cinque anni era stata Viceregina, decise valersi della libertà concessale, per ritornare in Spagna. Don Giovanni allora le diè per accompagnarla una scorta di onore, e tornò a Madrid, riverita ed onorata in ogni città per dove ebbe a transitare.

Si fissò a Madrid, sempre sperando che i casi della guerra offrissero a Spagna l’occasione di prendere sul Portogallo la sua rivincita ; ma vi rimase anche poi, quando ogni speranza di ritornare al Governo l’abbandonò, perchè era gradita alla famiglia Reale, che sapeva di avere in lei una fautrice assidua ed operosa dei suoi interessi, era ascoltata assai per la sua esperienza nei consigli della Corona, e godeva di una lauta pensione assegnatale dal Re.

Eppoi a che tornare in Italia? In Piemonte era Reggente Cristina, a lei ostile per nascita e per interessi ; e a Mantova, ove era Reggente Maria per il figlio Carlo II, nessuno, per la tranquillità dello Stato, la desiderava ormai, sapendo anche sua figlia che essa non era donna da contentarsi di una vita passiva.

Però, coll’aumentare degli anni, e con l’affievolirsi della salute, ella sentì finalmente il desiderio della patria, ed il bisogno dell’aura nativa. Chiese allora ed ottenne da Filippo IV, il possesso della città di Vigevano, a mezza via tra Mantova e Torino, con una