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190 | le donne di casa savoia |
gno preclaro che, capitando a Torino, non fosse da lei accolto con ogni favore e cortesia, e aiutato e sovvenuto se ivi soggiornava ed era in bisogno. Ricevè il Tasso con tanta magnificenza, dando per lui un ricevimento in una villa prossima a Torino, che egli, si racconta, dipinse quell'incantevole luogo nei giardini di Armida.
Ma la maggior parte delle sue entrate essa le spendeva a mantenere famiglie cadute in miseria, a far doti a fanciulle bisognose, a educare bambinelli meschini. Accettava con entusiasmo di perorare presso il Duca ed i magistrati le cause dei derelitti, e a far loro render giustizia. E il Duca che, se non l'amò con frenesia, le ebbe sempre somma affezione e reverenza, quasi mai le negava quanto gli chiedeva, benché talvolta se ne lagnasse coi supplicanti, che diceva si servivano di lei per far violenza alla sua volontà. Egli ascoltava anche i consigli che essa con garbo gli sapeva insinuare, e fu per sua intromissione che temperò le più fiere risoluzioni della sua politica ; insomma la pietà della regal donna circondava di dolce fascino il glorioso trono del vincitore di S. Quintino.
Dell'amore che Margherita portava al marito, da lei sì desiderato, si ebbe una singolar prova nella disgrazia che incorse presso di lei Federico Asinari conte di Camerano, il quale aveva composta una canzone in cui esortava il Duca a portarsi in Francia, per tentare di sedare i malumori che affliggevano quel regno. La Duchessa, per la sola idea di quel viaggio, che da lei