Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
188 | le donne di casa savoia |
di Francia Carlo IX, il Papa Pio V, il Doge di Venezia Girolamo Priuli, Giovanni La Valletta Gran Maestro dell'Ordine di Malta, e fece la gioia dei piemontesi, l'orgoglio della famiglia.
Dopo questo avvenimento, Emanuele Filiberto ottenne dalla Francia uno scambio delle piazze da essa occupate, e così Torino fu libera, ed egli, la Duchessa e il principino, vi fecero l'anno seguente il loro ingresso, che riuscì addirittura solenne.
Da quel momento Margherita visse quasi sempre nella sua capitale. Ivi essa medesima incominciò l'educazione del figlio, unica speranza sua e della patria ; e vedendolo di debole complessione e gracilissimo, ne aveva infinite cure e qualcuna anche pregiudizievole. Il fanciullo, di cui fu governatrice Barbara d'Annebault, gentildonna pinerolese, imparava a meraviglia le infinite cose che gli insegnavano le prime celebrità dell'epoca, residenti in Piemonte, e che erano incaricate di formarlo alle scienze e alle lettere. A dodici anni l'istruzione completa, la grazia, la vivacità dello spirito, gli valsero i più grandi elogi di suo cugino Enrico III, che lo conobbe al suo passaggio da Torino, e una gran prova di confidenza dal padre, che, dovendo andare a Nizza per qualche tempo, rimesse a lui il governo dello stato.
Margherita era sì felice e sì soddisfatta di questo suo unico rampollo, che teneva una Corte espressamente per lui, spendendo in essa quanto le avanzava dal mantenimento della sua casa e dalle copiose elemosine.