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184 | le donne di casa savoia |
Quando Margherita di Valois salvò dall'incendio l'invitto capitano italiano, era stata spinta soltanto da umanità? E Filiberto non pensò mai più, negli ozi dell'accampamento, nelle veglie angosciose della battaglia, alla provvida apparizione che lo aveva salvato dalla morte? In quanto a Margherita, la tradizione vuole che ella amasse già il brillante principe italiano, per le sue imprese, anche prima di conoscerlo ; riguardo a lui invece, sembra che un'altra apparizione gli rallegrasse la tristezza dei bivacchi ; ad ogni modo, nella pace di Castel Cambrese, Emanuele Filiberto, il valoroso capitano, riebbe i suoi antichi Stati, più la mano di Margherita, maggiore a lui di quattro anni.
Il matrimonio doveva aver luogo fra breve quando l'eroe piemontese il 15 giugno 1559 entrava solennemente in Parigi, e dopo due giorni si firmava il conratto che dava a Margherita uno sposo sì vagheggiato, ad Emanuele Filiberto una potenza sì a lungo sospirata. Perciò quelle nozze si presentavano lietissime, e le feste ordinate a celebrarle veramente splendide. Ma esse dovevano riuscire fatali ad Enrico, che vi partecipava con tanto slancio. Ed ecco come.
Nella via S. Antonio era stata costruita una gran lizza, nella quale, alla presenza della Corte, furono eseguiti giuochi e combattimenti dai più valenti cavalieri, fra cui il Re stesso. Terminate le corse Enrico, coperto di elogi e di applausi, si ritirava, quando scòrse due lancie ancora intatte. Esaltato ne prese una, e fece presentare l'altra al conte di Montgomery, ca-