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salute, partecipando ai loro giuochi, ritornando bambina per essi e con essi, e preferendo le loro innocenti distrazioni, alle feste turbinose, nelle quali pur si lasciava trasportare.

Intanto i due bambini crescevano vispi ed accorti, amandosi svisceratamente fra loro, e idolatrando la loro madre, che si prendeva di loro tanta cura, e già davano speranza d’ingegno svegliatissimo, di vivacità e di ottimo cuore.

Margherita e Francesco venivano educati alla casalinga, come si direbbe fra noi, cioè senza predisposizioni per occupare posti altissimi nel mondo, e la madre mirava specialmente a dar loro una estesa cultura letteraria, insieme all’insegnamento di più lingue, non non trascurando però nulla di quanto poteva contribuire a renderli un giorno ciò che essi riuscirono.

Intanto Luigi XII, che aveva quasi subito, dopo il suo avvenimento al trono, sposata la vedova del suo antecessore, perdendo ogni giorno più la speranza di avere un erede, e che ad onta delle di lei dissensioni con la Regina, voleva bene a Luisa e più ai suoi figli, volle che ella avesse un posto distinto alla Corte, giacché il principino Francesco, essendo il suo più prossimo parente, pareva oramai che si potesse riguardare come il suo erede. Questa risoluzione spiacque molto alla Regina, che nondimeno lasciò correre, ma si oppose vivamente all’idea espressa dal suo regale consorte, di maritare cioè la loro primogenita Claudia, al figlio della Contessa d’Angouléme.