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Coltissima e studiosissima, fino dai primi anni del suo arrivo in Francia, Luisa vi godè, per questo, di molta reputazione; tanto più che, divenuta poi madre nel 1494 di un maschio, Francesco, e non avendo fino allora il Re eredi diretti, la si vedeva vicina ad ottenervi sommo potere ed autorità. La sua unione con Carlo fu felice quanto fu breve, ma morto esso poco dopo la nascita del figlio, cioè il i° gennaio 1496, dovè ritirarsi dietro ordine del Re Carlo VIII, nella solitudine di Cognac, e sebbene non avesse allora che diciannove anni, non visse che pei suoi figli e pei suoi studi. E la Regina, Anna di Brettagna, che odiava al più alto grado la Contessa d’Angoulème, la quale possedeva tutto ciò che a lei mancava, gioventù, ingegno, ed un figlio, fu felice di quell’allontanamento, molto probabilmente da lei motivato, che però le toglieva solo un bruscolo dagli occhi, non la spina dal cuore. Luisa sapeva tutto ciò, ma non se ne curava, e se ne stette tranquilla nel suo ritiro, occupandosi dell’educazione dei suoi due figliuoletti e di abbellire ed accrescere la sua biblioteca, che era allora una delle più ricche del mondo.

Quando però salì al trono Luigi XII, che aveva tanto amato il di lei marito, la fece tornare alla capitale, dove brillò per la cultura, la grazia, e, dicesi, anche per la galanteria, che nessuno finora aveva in lei sospettata. Ma in mezzo alle nuove distrazioni, alle brighe ed agli intrighi che la circondavano, essa non neglesse i suoi figli, e vegliò attentamente sulla loro