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gelosia fra i due popoli, volle lasciare ad ognuno libertà d’azione, e mentre ferveva la lotta, essa se ne stette ritirata a Pinerolo, coi figliuoletti.

Per sciogliere la questione, si convocarono gli Stati Generali; e vedendo intanto, i personaggi così riuniti, addensarsi in lontananza altre tempeste, e comprendendo che il Ducato vi sarebbe stato necessariamente coinvolto, ebbero la provvida idea di affrettarsi a prevenire la guerra civile, onde prepararsi, tutti concordi, alla straniera. L’amore alla dinastia e alla patria impose silenzio ad ogni altra passione, e fece sparire la barriera delle Alpi, ispirando sentimenti di fratellanza a due popoli così diversi nell’apparenza e non nella sostanza.

Fu dunque lasciata la Reggenza alla Duchessa, coadiuvata da un consiglio di notabili, e stabilita la sede della Corte a Torino; ed è appunto da quell’epoca che data la proclamazione della forte città a capitale della Monarchia di Savoia. Ritornatavi, Bianca andò coi figli ad abitare al Castello delle quattro Torri, e pose ogni suo studio e cura, fino dai primi atti, a vivere in buona armonia con tutti quelli che dovevano secondarla negli affari, il che era necessarissimo, poiché ogni giorno sorgevano nuovi e più grandi ostacoli ad attraversarle la via.

Qui ebbe inoltre subito a lottare con difficoltà finanziarie, che la fecero eroicamente risolvere a grandi economie, e a preoccuparsi delle pretensioni del Conte Filippo e del cognato Marchese di Saluzzo, che spe-