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madre di Galeazzo si chiamò Bianca Maria, e che sposata nell’infanzia al cugino Filiberto di Savoia, figlio di Amedeo IX e di Yolanda, fu vedova prima di esser moglie, giacche egli morì giovanissimo.

La Duchessa Bona diè poi a suo marito: Alessandro, Anna, Carlo, Clara. Ma la bella e numerosa figliuolanza non impediva al Duca, come si è detto, di abbandonarsi fuori alla lascivia: anzi, poiché egli piacevasi, con quel mezzo, insultare le più nobili e intemerate famiglie, questo fu un altro incentivo a preparargli la trista fine a cui soggiacque. La sua dissolutezza aveva sconvolto tutte le famiglie, e la sua crudeltà, appena eccitata da una leggiera resistenza, non era soddisfatta se non applicando spaventosi supplizi. E così sorse, e potè avere effetto, la congiura che lo trucidò in S. Stefano, ove erasi recato, secondo l'uso, ad assistere alla messa solenne, in onore del titolare, il 26 dicembre 1476.

Il Corio, che fu suo paggio, ce ne racconta i presentimenti, che pareva volessero impedirgli di recarsi a quella festa. Aveva passato il Natale patriarcalmente in famiglia, tra feste e canti; e la mattina appresso, prima di andare a quella messa, si fece portare nelle sue stanze i due maggiorini dei suoi figli, e postili uno di qui, l’altro di là negli angoli della finestra, a cui stava affacciato, non si saziava di baciarli. E pur troppo quelli furono gli ultimi baci.

Al ferale annunzio dell’atroce assassinio la Duchessa rimase come annientata. Quindi riavutasi, e sa-