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Fu quello un viaggio trionfale, in cui Galeazzo spese somme immense, e del quale si raccontano grandezze inaudite. Partirono il 4 maggio 1471, e a Firenze alloggiarono nel palazzo di Lorenzo dei Medici, e furono oggetto di grandi feste e di moltissimi onori. Essendosi, durante uno spettacolo sacro, appreso il fuoco nella Chiesa di S. Spirito, Galeazzo lasciò 2000 ducati per restaurarla; e donava del pari ducati quando gli regalavano fiori, onde non apparire al disotto dei suoi magnifici ospiti.

Da Firenze i Duchi di Milano passarono a Lucca, dove in loro onore fu aperta una porta della città stata fin allora chiusa; e furono regalate alla Duchessa due chinee bianche e 10,000 ducati. Di lì poi si trasferirono a Genova, la possente Repubblica che riconosceva Galeazzo come signore, ma con la quale egli era allora in urto.

Non pertanto era loro ivi stata preparata una splendida accoglienza e feste bellissime, ed una offerta a Bona di molte stoffe ricchissime. Ma Galeazzo, per porre in ridicolo quelle pompe, vi si presentò vestito dimessamente, ricusò di alloggiare nel palazzo apprestatogli, si rinchiuse nel Castello, e se ne andò dopo tre giorni, senza avvertire alcuno, quasi si trattasse di una fuga.

Questo sgarbo fatto a Genova, fu per lo Sforza il primo passo verso la sua rovina.

Intanto la Duchessa, di ritorno a Milano, diè alla luce, il 5 aprile 1472, una bambina, che dal nome della