Pagina:Gemma Giovannini - Le donne di casa Savoia.djvu/125


carlotta 93

cente per tenervi qui e rendervi onore e rispetto. Monsignore comprenderà ch’io non ho altra idea. — A queste parole né uomo ne donna osò replicare e ciascuno ricominciò a divertirsi del suo meglio. E soltanto il dopo domani la Regina si rimise in via. Il Duca l’accompagnò per un buon tratto, e scrisse una lettera al Re per prendersi lui la colpa del ritardo nel viaggio, dicendo che la Regina avrebbe voluto partire, ma che l’aveva trattenuta lui a causa del cattivo tempo».

Questo episodio è una riprova della vita fatta da Luigi XI alla sua famiglia, della soggezione che incuteva alla timida Carlotta, e dell’interesse che tutti si prendevano per distrarla.

Un’altra volta, nel 1467, premendo al Re di amicarsi la città di Parigi, vi si recò facendosi seguire a breve intervallo dalla moglie. Carlotta vi fu ricevuta con grande allegrezza e solennità, e il popolo le dimostrò quell’affezione e quella stima che non s’impongono. Vi furono pranzi e feste a cui essa intervenne disinvolta e gentile, e particolarmente una grande rivista militare, che il Re passò con la Regina e tutta la Corte. Desideroso di piacere al popolo, e vedendo quanto ad esso riuscisse cara Carlotta, egli giunse fino a promettere, che la Regina sarebbe nuovamente divenuta madre a Parigi la città del mondo che più egli amava. Ma nessuna speranza di prossima maternità aveva allora la Regina, né Luigi era disposto a man-